Tutto inizia quando, nel 1795, Daniel McGinnis si accorge di una depressione circolare e, memore di leggende locali che parlavano di tesori di pirati, decide con due amici di scavare il sito.
Scoprono, così, delle lastre di pietra ed uno strato di trochi di quercia e convincendosi che fosse un pozzo artificiale scavano fino a 5 metri di profondità. Alcuni anni più tardi conoscono un uomo d'affari che s'interessa al loro racconto e decide di riprendere gli scavi. Sistematicamente ogni dieci piedi di profondità rinvengono piattaforme di legno di quercia e terra mista a lana di noci cocco. A trenta metri di profondità scoprono una lastra di pietra con incisi dei strani simboli la cui traduzione più accreditata è questa: quaranta piedi sotto sono sepolti due milioni di sterline.
Il giorno seguente ritornano al pozzo e scoprono che si è rimpito con dieci metri d'acqua.
Studi successivi evidenziano come il pozzo sia comunicante con l'oceano mediante un sistema di canali artificiali.
mappa della zona
immagine dell'isola
sezione del pozzo
Da allora in molti hanno cercato, inutilmente, di raggiungere il fondo del pozzo.
E'possibile risolvere il mistero?
A riguardo mi sono venuti in mente alcuni interventi possibili:
1) Stendere un film plastico sulle spiagge artificiali che collegano il pozzo all'oceano in modo da bloccare il flusso d'acqua. Successivamente scavare il pozzo e quindi rimuovere il telo plastico.
(questa ipotesi è un po' fantasiosa, lo so, ma potrebbe funzionare)
2)Utilizzando cementi subacquei si possono tappare i condotti che riempiono il pozzo e successivamente si può scavare.
Immagini tratte dal web
Nessun commento:
Posta un commento