venerdì 21 agosto 2015

L'UTILIZZO DEI MEGALITI CONOSCIUTI PER UBICARE NUOVE STRUTTURE

L'ubicazione di megaliti sconosciuti, anche se il processo è piuttosto laborioso, non è cosa difficile ne impossibile.
Basta tener conto di tre elementi fondamentali:
1) I templi megalitici, come dimostrato dallo studio di Ivan P. Sanderson ed ,in seguito,  portato avanti dai ricercatori russi Nikolai Goncharov, Vyacheslav Morozov e Valery Makarov, sono ubicati sulla griglia geodetica del campo magnetico della Terra.
2) Da sola, però, la griglia geodetica non basta per risolvere l'enigma:I megaliti si allineano perfettamente fra di loro.
Chi volesse provare può iniziare con con questi allineamenti:
Isola di Pasqua-Stonehenge-Mohenjo Daro
Isola di Pasqua-tempio della luna di Machu Picchu-grande piramide di Giza-Mohenjo
Daro
Isola di Pasqua-kalasasaya(Tempio del sole di Tiahuanaco)-tempio di Luxor-Mohenjo Daro
È doveroso aggiungere che tutte le strutture megalitiche si allineano sull'asse Moehnjo Daro-isola di Pasqua; fra cui bisogna ricordare Gunung Padang, la piramide di Gympie ed il sito sommerso di Yonaguni.
3)alcuni anni fa è stato un esperimento particolare: se si facesse passare il meridiano virtuale 0 per la grande piramide di Giza invece di farlo passare per Greenwich, la maggior parte dei siti megalitici va a posizionarsi su meridiani precisi.
Basti penasre a questo: la città megalitica di Tiahuanaco(Bolivia) anziché trovarsi a 68 gradi e 40 primi da Grenwich verrebbe a trovarsi a 100 gradi da Giza.
Viste le innumerevoli scoperte archeologiche che sono state fatte nel bacino del rio delle amazzoni, ho utilizzato queste conoscenze per sviluppare una griglia che mi permettesse di ubicare novi megaliti nella foresta. Utillizzando tale griglia sono riuscito ad ubicare vari siti che, vista la mole, sono papabili per esser identificati come siti megalitici.
Un altro esempio: il tempio della luna di Machu Picchu si allinea perfettamente con  le strutture che ho rilevato nel parco nazionale del Manu: il primo sito rilevato ed il sito che ho indicato come possibile ubicazione del Paititi, la città perduta degli inca e, secondo i resoconti, simile alla fortezza megalitica di sacsayhuaman(Cuzco)
http://archeoundergrownd.blogspot.it/2015/04/paititi-e-citta-descritta-nel.html
Un altro sito che ho potuto rilevare nella selva amazzonica è di forma trapeziodale, è orientato verso est, è di 65 ettari  ed  è ubicato alle coordinate di 5°46'28.26"S 64°58'36.81"O.
A mio avviso, utilizzando questi accorgimenti, si può generare una mappa che ci può permettere di riscoprire la civiltà che dominava il mondo prima della nostra.
Allego documentazione fotografica:


LA GRIGLIA
(non è completa...)
 



IL SITO TRAPEZIODALE




UN SECONDO SITO






lunedì 17 agosto 2015

L'UBICAZIONE DI MANOA

I resoconti degli indios della Roraima , lo stato più settentrionale del Brasile, parlavano di un grande lago, Manoa(idioma Arawak) o Paribe (idioma Caribe), ove sorgeva una grande e ricca città di pietra.
In molti si sono cimentati nella ricerca del lago e della città perduta e cartografi, nelle loro mappe, disegnavano sia il lago che la città(celebre la mappa di Thomas Harriot del 1599).
Alcuni avventurieri, Domingo de Vera e Pedro Maraver nel 1593, e Laurence Keymis nel 1596, si spinsero fino all'attuale frontiera Venezuela Brasile rimanendo attoniti nel vedere indigeni adornarsi con grandi quantità d'oro.
Nessuno, finora, ha mai trovato ne il lago ne la città...
Ultimamente, però, l'esploratore cileno Roland Stevenson, coadiuvato da un'epuipe di geologi, ha potuto constatare come nella savana di Boa Vista vi sia un segno, a circa 120 metri sul livello del mare, che indicherebbe l'antico letto del lago.
Dai rilevamenti di Stevenson e della sua equipe, è emerso che il lago Manoa-Paribe fosse molto vasto, con un diametro di 400 chilometri e una superfice di 80000 chilometri quadrati, e che abbia iniziato a prosciugarsi nel XVI secolo.
Dai dati in mio possesso ho applicato il mio metodo di studio nel tentativo di ubicare la città perduta.
Dai rilevamenti da me effettuati, sulla frontiera Venezuela Brasile e più precisamente sul Rio Karwai, ho identificato due strutture rettangolari.
la prima struttura, ubicata alle coordinate di 5°21'34"N 61°54'40"O è di circa 2,3 ettari mentre la seconda ubicata alle coordinate di 5°22'00"N 61°55'50"O, è di circa 10 ettari.
L'enigma della città, di cui parlano i resoconti degli indios, è finalmente svelato?

Primo sito rilevato
   


secondo sito rilevato
Altri due siti papabili per essere la città perduta di Manoa li ho rilevati alle coordinate di 4°10'13"N 60°53'31"O il primo e 4°10'28"N 60°51'20"O il secondo  









 Bibliografia: Yuri Leveratto "il futuro dell'Amazzona"