sabato 19 settembre 2015

CAMBIAMENTO CLIMATICO:IL CALENDARIO MESOSAMERICANO ED I MOTI DELLA TERRA

Come tutti(o quasi) sanno, il 21 Dicembre 2012 si è concluso il calendario Maya. Quello che molti non sanno è che è erroneo definirlo Maya in quanto , il calendario che è inziato  il 13 Agosto 3114 a.c. e terminato il 21 Dicembre 2012, è stato rinvenuto a La Venta, una delle principali città olmeche. La cosa più corretta è parlare di calendario mesoamericano.
Un altro luogo comune da sfatare è che riguardasse la fine dei tempi; niente di più sbagliato!  I mesoamericani hanno sempre e solo parlato di nuova era.
Il fatto curioso sta nel fatto che, alla fine di un ciclo di tale misurazione temporale, avvenga un cambiamento climatico.
Più dettagliatamente il calendario in questione dirà circa 1/5 del moto di precessione dell'asse terrestre che dura circa 26000 anni (per chi fosse digiuno di astronomia inserisco uno spunto di studio https://it.m.wikipedia.org/wiki/Precessione_degli_equinozi.
Però, per comprendere a fondo un calendario con una precisione tale da indicare precisamente cambiamenti climatici su un ciclo di 26000 anni, l'approssimazione può essere solo di qualche anno.
Facciamo qualche calcolo:
1) Con il moto di precessione la terra compie uno spostamento del proprio asse di 50,26" d'arco. Il che significa uno spostamento di 1' ogni 14.32 mesi. (14.32*60)/12 =71,6 gli anni che servono perché avvenga uno spostamento di 1°grado.  71,6*360=25776 anni il dato "esatto" della precessione degli equinozi.
2) un ciclo maya dura circa 1872000 giorni: più precisamente tale ciclo dura 3114 + 2012= 5126. 5126*365=1870990 giorni  ai quali si devono aggiungere 1281,5 giorni bisestili più i giorni che vanno dall'11 agosto al 21 dicembre. 1870990+1281,5+132=1872403,5 giorni.
Che corrispondo a 5126 anni 4 mesi 12 giorni e mezzo e di conseguenza si arriva al dato di 5126,36 anni.
Moltiplicando tale dato per 5 si ottiene 25631,8 anni circa( se proprio si vuol esser pignoli si aggiungano 2,5 giorni).
Se si analizza in profondità, i 25776 anni distano ben 144,2 anni dai 25632,2 e questo sarebbe un errore grossolano per chi è riuscito a calcolare il tempo come nessun altro: l'inghippo dov'è?
Un ciclo astronomico che dura circa 21000 anni pari a circa 4/5 della precessione degli equinozi c'è ma bisogna ammettere che chi ha sviluppato il calendario mesoamericano avesse una conoscenza degli astri supplementare: la precessione del perielio.
La precessione del perielio o precessione anomalistica, è la variazione della linea delle apsidi dell'orbita influenzata dall'attrazione gravitazionale degli altri corpi Celesti ( principalmente da Giove) che causa, circa ogni 5000-5500 anni,  il susseguirsi di solstizi ed equinozi allineati al afelio(la maggior distanza dal sole).
Il moto si sviluppa in senso antiorario:
15000 anni fa l'equinozio d'autunno boreale era all'afelio
10000 anni fa il turno era del solstizio d'inverno boreale
5000 anni fa era l'equinozio di primavera boreale
Ora è il turno del solstizio d'estate boreale....
Fra 5000 il ciclo ricomincerà...
Il ciclo Mesoamericano si allinea perfettamente a questo:
5126,36*4=20505,4 anni.
Ma tutto questo può bastare a capire cosa sia successo 12500 anni fa?
Tenendo conto del fatto che il ciclo maya nel periodo parte dal 13366 a.c. e termina nel 8240 direi che c'è di più.
11500 anni fa  la situazione climatica ai due emisferi era invertita: più caldo nell'emisfero australe mentre faceva più freddo nell'emisfero boreale.
E' plausibile che le zone costiere dell'Antartide fossero libere da ghiacci.
Penso che il disastro avvenuto 9500a.c. si imputabile alla massima inclinazione dell'asse terrestre  e che, vista distribuzione dei ghiacci sbilanciata, possa aver dato origine ad un dislocamento della crosta terrestre.
Tale inclinazione varia fra i 22.1°' ed i 24,5° circa e il ciclo completo si compie su di  un arco temporale di 41000 anni circa ciò indica che ci vogliono circa 20500 anni per 95'. Attualmente l'inclinazione è di 23°27' in diminuzione.
Più l'asse è inclinato e più marcate e violente saranno le stagioni mentre un'inclinazione minore comporta stagioni più uniformi e meno violente.
Facciamo due conti.
20505,4:95=215,84  anni affinché l'asse si sposti di un minuto primo.
Dai 24°20' ai 23°27' ci sono 53'.
215,84*53=11439,85 anni equivalenti al 9439,85 a.c. circa, data vicina al fatidico 9600 a.c. riportato ne Critia, nel Timeo e nel Popol vuh, la Bibbia  dwi Maya.







venerdì 21 agosto 2015

L'UTILIZZO DEI MEGALITI CONOSCIUTI PER UBICARE NUOVE STRUTTURE

L'ubicazione di megaliti sconosciuti, anche se il processo è piuttosto laborioso, non è cosa difficile ne impossibile.
Basta tener conto di tre elementi fondamentali:
1) I templi megalitici, come dimostrato dallo studio di Ivan P. Sanderson ed ,in seguito,  portato avanti dai ricercatori russi Nikolai Goncharov, Vyacheslav Morozov e Valery Makarov, sono ubicati sulla griglia geodetica del campo magnetico della Terra.
2) Da sola, però, la griglia geodetica non basta per risolvere l'enigma:I megaliti si allineano perfettamente fra di loro.
Chi volesse provare può iniziare con con questi allineamenti:
Isola di Pasqua-Stonehenge-Mohenjo Daro
Isola di Pasqua-tempio della luna di Machu Picchu-grande piramide di Giza-Mohenjo
Daro
Isola di Pasqua-kalasasaya(Tempio del sole di Tiahuanaco)-tempio di Luxor-Mohenjo Daro
È doveroso aggiungere che tutte le strutture megalitiche si allineano sull'asse Moehnjo Daro-isola di Pasqua; fra cui bisogna ricordare Gunung Padang, la piramide di Gympie ed il sito sommerso di Yonaguni.
3)alcuni anni fa è stato un esperimento particolare: se si facesse passare il meridiano virtuale 0 per la grande piramide di Giza invece di farlo passare per Greenwich, la maggior parte dei siti megalitici va a posizionarsi su meridiani precisi.
Basti penasre a questo: la città megalitica di Tiahuanaco(Bolivia) anziché trovarsi a 68 gradi e 40 primi da Grenwich verrebbe a trovarsi a 100 gradi da Giza.
Viste le innumerevoli scoperte archeologiche che sono state fatte nel bacino del rio delle amazzoni, ho utilizzato queste conoscenze per sviluppare una griglia che mi permettesse di ubicare novi megaliti nella foresta. Utillizzando tale griglia sono riuscito ad ubicare vari siti che, vista la mole, sono papabili per esser identificati come siti megalitici.
Un altro esempio: il tempio della luna di Machu Picchu si allinea perfettamente con  le strutture che ho rilevato nel parco nazionale del Manu: il primo sito rilevato ed il sito che ho indicato come possibile ubicazione del Paititi, la città perduta degli inca e, secondo i resoconti, simile alla fortezza megalitica di sacsayhuaman(Cuzco)
http://archeoundergrownd.blogspot.it/2015/04/paititi-e-citta-descritta-nel.html
Un altro sito che ho potuto rilevare nella selva amazzonica è di forma trapeziodale, è orientato verso est, è di 65 ettari  ed  è ubicato alle coordinate di 5°46'28.26"S 64°58'36.81"O.
A mio avviso, utilizzando questi accorgimenti, si può generare una mappa che ci può permettere di riscoprire la civiltà che dominava il mondo prima della nostra.
Allego documentazione fotografica:


LA GRIGLIA
(non è completa...)
 



IL SITO TRAPEZIODALE




UN SECONDO SITO






lunedì 17 agosto 2015

L'UBICAZIONE DI MANOA

I resoconti degli indios della Roraima , lo stato più settentrionale del Brasile, parlavano di un grande lago, Manoa(idioma Arawak) o Paribe (idioma Caribe), ove sorgeva una grande e ricca città di pietra.
In molti si sono cimentati nella ricerca del lago e della città perduta e cartografi, nelle loro mappe, disegnavano sia il lago che la città(celebre la mappa di Thomas Harriot del 1599).
Alcuni avventurieri, Domingo de Vera e Pedro Maraver nel 1593, e Laurence Keymis nel 1596, si spinsero fino all'attuale frontiera Venezuela Brasile rimanendo attoniti nel vedere indigeni adornarsi con grandi quantità d'oro.
Nessuno, finora, ha mai trovato ne il lago ne la città...
Ultimamente, però, l'esploratore cileno Roland Stevenson, coadiuvato da un'epuipe di geologi, ha potuto constatare come nella savana di Boa Vista vi sia un segno, a circa 120 metri sul livello del mare, che indicherebbe l'antico letto del lago.
Dai rilevamenti di Stevenson e della sua equipe, è emerso che il lago Manoa-Paribe fosse molto vasto, con un diametro di 400 chilometri e una superfice di 80000 chilometri quadrati, e che abbia iniziato a prosciugarsi nel XVI secolo.
Dai dati in mio possesso ho applicato il mio metodo di studio nel tentativo di ubicare la città perduta.
Dai rilevamenti da me effettuati, sulla frontiera Venezuela Brasile e più precisamente sul Rio Karwai, ho identificato due strutture rettangolari.
la prima struttura, ubicata alle coordinate di 5°21'34"N 61°54'40"O è di circa 2,3 ettari mentre la seconda ubicata alle coordinate di 5°22'00"N 61°55'50"O, è di circa 10 ettari.
L'enigma della città, di cui parlano i resoconti degli indios, è finalmente svelato?

Primo sito rilevato
   


secondo sito rilevato
Altri due siti papabili per essere la città perduta di Manoa li ho rilevati alle coordinate di 4°10'13"N 60°53'31"O il primo e 4°10'28"N 60°51'20"O il secondo  









 Bibliografia: Yuri Leveratto "il futuro dell'Amazzona"


venerdì 3 aprile 2015

Paititi e città descritta nel manoscritto 512: archeoastronomia e telerilevamento applicati in Amazzonia

Circa un anno fa ho iniziato a cercare la mitica cittá del Paititi, la citta costruita dal dio
Viracocha, la città perduta degli inca.
Sapendo che gli antichi costruivano seguendo le stelle, ho pensato che questo fosse avvenuto anche in Perù. Ho invertito le coordinate del complesso di Angkor Wat, allineamento che rappresenta la costellazione del drago e thuban l' antica stella polare:… ho guardato dove cadeva il polo sud dell'eclittica(il polo nord dell'eclittica: the bayon, Angkor Wat)
Grazie alla conoscenza archeoastronomica ed i consigli di Francesco Chiodo e Antonio Soritto sono giunto a capire che la croce chakana rappresenta la croce del sud e l'ombelico del mondo e per gli Inca l'ombelico del mondo è il Cuzco!
Possibile che a Cuzco avessero allineato templi o strutture con la croce del sud?
Ho controllato e posso dire che l'asse principale dell'allineamento è formato dalla fortezza di Sacsayhuman e dal templio del coricancha.
Una volta appreso che, approssimativamente l'allineamento da me teorizzato ho lavorato di "fino" utilizzando i siti già noti dell'area.
Ho sovrapposto una mappa stellare, appositamente ricalcata su film plastico, allo schermo del PC ed ho notato Che la cittadella perduta di Miraflores ed il centro spirituale del lago do angel si allineano perfettamente con la costellazione del triangolo australe e la cittadella perduta del mameria è allineata alla stella gamma della costellazione del compasso.
La costellazione del triangolo australe però è formata da tre stelle non due solamente: la terza stella mi ha portato ad indentificare un sito quadrato di 18,45 ettari ubicato alle coordinate di 12°30'11"S 71°55'29"O...
Ammetto che la teoria possa essere  dubbia ma la dimostrazione si ha per una ragione fondamentale : tutti i megaliti sono disposti sulle linee della griglia geodetica ed il sito da me rilevato è allineato al punto di congiunzione della griglia con il tempio della luna di machu picchu e questa è la prova del nove che cercavo.
Ho verificato se i punti a me noti, la cittadella di Miraflores e la cittadella di Mameria, si vedano dal satellite ed una volta appurata la cosa ho "esplorato" palmo-palmo il parco nazionale del Manu con la convinzione che ci fosse ancora qualcosa da scoprire: Sono arrivato ad identificare un altro sito di forma rettangolare di circa 25 ettari ubicato alle coordinate di 12°27'25"S 71°49'36"O sulla sommità di tale struttura vi sono due strutture, una quadrata(12°27'45"S 71°49'37"O) ed una semicircolare(12°27'55"S 71°49'36"O)...Tale struttura si allinea alla stella IOT della costellazione della squadra(norma) ed  è orientata leggermente verso nordovest e più precisamente indica una struttura quadrata di circa 2 chilometro quadrato ed è ubicata alle coordinate di 12°24'47"S 71°50'05"O ; tale allineamento si interseca con quello tempio della luna-primo punto rilevato (stella beta triangolo australe) sulla sommità del monte che sovrasta la terza struttura.
Questa montagna ha cinque picchi e questo mi riporta alle parole dell'anziano Celestino:
Il cammino si snoda lungo alcune cime, dove puoi avanzare aiutandoti con delle corde. Dopo circa quindici giorni, dopo aver attraversato altri tre fiumi, vedrai montagne molto alte, una di quelle ha cinque punte, vicino ad una cascata molto alta, e un lago quadrato. Proprio lì vicino a questo lago troverai molti resti d’antiche rovine, di pietra, con strade e scalinate, molto grandi, lì uno si può perdere e ci sono molte vipere…il lago non è naturale, si dice che lo fecero gli Incas, e anche le sue pareti sono di pietra…Questa città è la più grande di tutte, e noi la chiamiamo Pantiacolla.”
(Carlos Neuenschwander Landa El Paititi en la bruma de la Historia 1983)
A mio avviso questa è la corretta ubicazione del Paititi.




A questo punto, conoscendo il manoscritto 512 che tratta di una città perduta rinvenuta nel 1753 e, da allora,  non più rinvenuta, mi è venuta l'idea di "esplorare" anche il parco nazionale del Noel-Kempff in Bolivia ed ho individuato un quadrato di circa tre chilometri quadrati ubicato alle coordinate di 14°00'28"S 61°00'19"O.
Quest'ultimo sito a mio parere è la corretta ubicazione della città descritta nel manoscritto 512.
A Nord di tale struttura ve è quella che sembra esser una strada (troppo lineare e regolare per esser un rio)  coordinate 13°57'22"S 61°00'51"O 13°57'15"S 61°02'00"O
(Tutte le coordinate sono prese da earthexplorer)
A mio parere la foresta Amazzonica ha ancora molto da dare in ambito archeologio.
Sovrapponendo la griglia geodetica alla foresta foresta Amazzonica si saprebbe dove cercare i megaliti utilizzando il telerilevamento prima e conseguente missione esplorativa in seguito.



lunedì 2 marzo 2015

Peabiru road leads to a submerged city

Analyzing the data we have:
1)Near Tiwanaku, to the Fuenta magna, was discovered a vase with Sumerian inscriptions
2)The Peabirù road starts from potosi, the largest argentiferous deposit in the world, and ends on the Brazilian coast of the Brazilian states of São Paulo and Santa Catarina
3)The Guarani, a population of the south central Amazon , reports that this road was built before the flood by the god Sumè(r?)
We know that before the last flood(5500b.c.), the sea level was lower than the current level (25-40 meters) then
it is obvious that on the seabed, in the Brazilian states of São Paulo and Santa Catarina, there be at least a submerged city.