Il primo contatto fra romani e taurisci(norici) avvenne nel 183 avanti cristo nei pressi del luogo dove alcuni anni più tardi sarebbe sorta una delle più importanti città romane: Aquileia.
I taurisci stavano costruendo un oppidum e, dimostrndosi pacifici, non avvenne nessun spargimento di sangue.
Una cosa è chiara se c'era l'oppidum la firma morfologica dell'insediamento deve essere facilmente visibile ed identificabile.
A tale proposito ho preso visione delle immagini satellitari dell'area di Aquileia notando una grossa ellisse i cui assi misurano rispettivamente 5540 e 4150 metri. Pertanto il rapporto fra asse maggiore ed asse minore risulta essere di 1,334(siamo molto vicini all' 1,33 periodico tipico delle ellissi pitagoriche; forma geometrica tipica degli insediamenti celtici)
Tali strutture erano erette allineandole a precisi eventi astronomici che garantivano un corretto calcolo del tempo e delle stagioni.
L'area dell'oppida presenta una marcata disomogeinità della crescita della vegetazione indicando così la probabile presenza di strutture sepolte.
|
L'area di Aquileia: l'oppidum è ben visibile |
Detto questo ora tocca all'astronomia.
ANALISI ARCHEOASTRONOMICA DEL SITO
108.91°+-0.3 (A.O.A.*)0.59° levata acronica di Saiph al solstizio invernale
18.91° " (") 1.4° -----------------------------------------------------------------------------------------------
288.91° " (") 0.72°-----------------------------------------------------------------------------------------------
198.91° " (") -0.04 tramonto eliaco di Fomalhaut al solstizio invernale
*=ALTEZZA ORIZZONTE ASTRONOMICO(in gradi)
CALCOLO STATISTICO DI PROBABILTA' DI CASUALITA' DEGLI ALLINEAMENTI
108.91 & 288.91
[0.3(20019.33/9372.19)]/180=0.00356%
18.91 & 198.91
[0.3(20019.33/5560.52)]/180=0.006%
pr media 0.5(0.00356+0.006)=0.00478
nel sito ci sono 2 possibili allineamenti e2 linee astronomicamente significative, perciò:
(2;2)*0.00478^2(1-0.00478)^(2-2)= 0.0000228484
ciò dimostra che gli allineamenti presenti hanno una probabilità esigua di essere casuali(0.00228484%)
|
l'oppidum preso in esame |
|
gli eventi astronomici rilevati |
CONCLUSIONI
Secondo la leggenda protostorica dei Fanes(simile al ciclo arturiano) si narra dell'esistenza di un regno che dai monti giungeva fino al mare e di come esso sia stato distrutto dall'alleanza di alcune tribù. E' possibile associare l'oppidum di a tale mito? Di primo acchito no, ma prendendo in considerazione gli elementi giunti fino a noi la cosa cambia.
1)la leggenda dolomitica dei Fanes narra delle grandi pianure ad est(Friuli).
2)Veneti e Celti convivevano pacificamente e non si sa chi comandasse. Sbagliato! I regni Norico e Retico vengono attaccati da una alleanza di Veneti, Romani e Cenomanni. Se i Veneti avessero comandato sul Nordest dell'Italia non avrebbe avuto senso tale alleanza.
3) l'enorme mole di strutture celtiche(Oppidum, Dunum e Nemeton) distribuita su tutto il nordest è in collegamento diretto con gli insediamenti celtici dell'Austria.
Fatte queste premesse si può tranquillamente asserire che quanto riportato dalla leggenda dei Fanes sia veritiero e che la cultura madre del Nordest d'Italia sia, senza ombra di dubbio ,di origine celtica.